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Bello era un valore, doveva coincidere col buono, col vero e con tutti gli altri attributi dell’essere e della divinità.
Parlare della storia dell’agricoltura, vuol dire prima di tutto parlare della storia dell’umanità. Forse una storia poco appariscente e poco rumorosa, ma di certo più importante della storia degli eserciti e delle guerre. Dai primi esperimenti di 10.000 anni fa nella mezzaluna fertile, fino all’agricoltura di oggi impegnata in nuove pratiche di sostenibilità, il comparto primario è sempre stato alla base dello sviluppo sociale. In questa lunghissima e appassionante storia, la città di Trento vanta un tesoro di rara bellezza: il Ciclo dei Mesi, uno straordinario ciclo di affreschi custodito nella cosiddetta Torre Aquila, nel Castello del Buonconsiglio, che racconta con straordinaria vividezza il calendario agronomico e la vita medievale.
Il Castello del Buonconsiglio di Trento, sicuro e solido custode del prezioso Ciclo dei Mesi
Considerato da molti il più importante monumento dell’intera provincia di Trento, questo splendido castello circondato da una possente cinta di mura, è costituito da una fortezza medievale (denominata Castelvecchio) e da una sontuosa residenza rinascimentale (Magno Palazzo). Fa parte del complesso anche la rinomata Torre Aquila al cui interno è conservato il celebre Ciclo dei Mesi. Con la sua posizione leggermente più elevata, domina la bella città di Trento, richiamando l’attenzione degli appassionati di storia e cultura, ma anche – come vedremo tra poco – di agricoltura.
Nota: il Castello del Buonconsiglio è il punto di riferimento di un articolato sistema museale che include anche il Castello di Stenico nelle Valli Giudicarie, Castel Beseno in Val d’Adige, Castel Thun in Valle di Non (riaperto di recente dopo un lungo restauro) e Castel Caldes in Val di Sole. Per informazioni: www.buonconsiglio.it
Il Ciclo dei Mesi: affascinanti affreschi sull’agricoltura e sulla vita medievale
Attribuito al pittore boemo Maestro Venceslao, il Ciclo dei Mesi venne realizzato attorno al 1400. Gli affreschi rappresentano una testimonianza unica della pittura gotica a tema profano e della cultura “cortese”. Il ciclo è suddiviso in undici riquadri che, mese dopo mese, illustrano con straordinaria chiarezza il fluire delle stagioni, della vita sociale e del ciclo agronomico. Al lavoro dei campi si affianca una vivace vita di corte; gli svaghi della nobiltà si specchiano nel duro lavoro dei contadini. Al dolce clima estivo seguono le classiche atmosfere autunnali; dopo la neve invernale arriva una primavera rigogliosa; il tutto condensato in un racconto visivo che si dipana sui quattro lati della torre, ricchissimo di particolari e dettagli, dalla moda alle attrezzature agricole, in un vero e proprio documentario ante litteram. Gli sfondi naturali e i particolari architettonici si sviluppano a cavallo tra un riquadro e l’altro, accentuando quello straordinario senso di unità visiva e temporale che caratterizza il Ciclo dei Mesi.
Gli amanti dell’agricoltura potranno quindi vedere come si svolgevano le principali attività agricole e silvestri alla fine del ‘300: dall’aratura alla semina, dalla vendemmia alla raccolta del legname… ma anche scene di caccia, romantiche passeggiate, giochi e tornei, riservati ai nobili. Una dicotomia evidente, in cui l’agricoltore, sempre vestito in maniera umile, lavora sodo costantemente e il nobile, sempre elegante, si dedica all’ozio.
Purtroppo un “frame” di questo straordinario “film” pittorico è andato perduto: il mese di marzo, dipinto su un pannello di legno, distrutto nel corso di un incendio.
Nel mese di novembre e di dicembre si può riconoscere la città di Trento. Che sia in autunno o nel periodo natalizio, d’estate o in primavera, sappiate che Trento è una città suggestiva, piena di vita e cultura, tutta da scoprire. E noi agricoltori trentini saremo ben felici di allietare il vostro soggiorno con la nostra agricoltura e la nostra cucina #buonacomelasuaterra.
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