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Ulivi del Garda tanto umani! Magri, svelti, col tronco diviso, senza mole, tutti respiro e attenzione, ariosi ed ingegnosi.
Sapevate che il Trentino produce uno degli oli extravergine più ricercati del mondo? Ebbene sì: in Trentino ci sono circa 15.000 alberi distribuiti in undici comuni per una superficie complessiva di oliveti che si aggira intorno ai 400 ettari, situati tra i 70 e i 400 metri d’altezza. Si trovano nella valle del Sarca, a nord del lago di Garda, dove possono godere di una condizione microclimatica molto simile all’ambiente mediterraneo. Siamo al 46° parallelo e questi sono gli olivi più settentrionali del nostro emisfero: un bel record di cui andar fieri! I primi a coltivarli furono i Romani, mentre furono i conventi a prendersene cura per tutta la durata del Medioevo.
Come si raccoglievano una volta
Le condizioni del terreno sono difficili e l’unico modo per sfruttare i pendii scoscesi è quello di usare i terrazzamenti. Questo tipo di coltivazione ha portato ad adottare metodi non intensivi e protocolli a ridotto impatto ambientale. I fertilizzanti sono di origine organica, la potatura viene eseguita manualmente e per la difesa dagli insetti si usano prodotti ammessi in agricoltura biologica.Nelle giornate di raccolta, che si collocano tra la fine di ottobre e gli inizi di novembre, tutta la zona è in fermento. Fino a qualche decennio fa la raccolta veniva eseguita interamente a mano, tra dicembre e gennaio, a completa maturazione delle olive. I contadini si arrampicavano sulle scale a 24 pioli per raggiungere i rami più alti degli alberi. I frutti venivano poi posti all’interno delle ceste di vimini legate in vita, mentre le donne e gli anziani raccoglievano le olive cadute a terra. Al frantoio si andava a fine raccolta, dopo molti giorni se non settimane.
Come si è migliorata la qualità negli ultimi anni
Oggi la tecnica è molto migliorata. E di conseguenza è cambiata anche la qualità dell’olio. La ricerca ha determinato che la stagionalità influisce molto sulla qualità dei polifenoli racchiusi nell’oliva e che per preservarli nel massimo delle loro potenzialità la drupa deve essere raccolta prima dell’invaiatura, prima cioè che cambi colore. Si è quindi anticipato il periodo della raccolta. In questi giorni gli oliveti sono cosparsi di reti sulle quali le olive cadono come pioggia grazie al lavoro delle persone che manovrano gli abbacchiatori (rastrelli meccanici). Le drupe vengono poste in cassette forate e subito portate al frantoio per ottenere un olio extravergine di ottima qualità. L’estrazione avviene esclusivamente a freddo, con una temperatura costante inferiore ai 27 °C e l’olio ottenuto viene opportunamente e immediatamente filtrato prima dell’imbottigliamento, per stabilizzarlo e permettergli di mantenere intatte nel tempo le caratteristiche salutistiche e nutraceutiche.
La varietà Casaliva, regina della DOP trentina
Sul Garda Trentino sono presenti le classiche varietà Leccino, Pendolino e Frantoio. Quella prevalente però è la cultivar Casaliva, una oliva ellissoidale asimmetrica, di dimensioni medio-grandi che tarda a cambiare colore. È lei la varietà principale contenuta nell’extravergine Garda DOP Trentino. Per poter essere certificato infatti secondo il disciplinare europeo, molto restrittivo, la DOP del nostro Garda deve contenere almeno il 55% di varietà Casaliva. È una DOP che si distingue per il colore verde intenso, i profumi erbacei con sentori di mandorla e carciofo, il gusto armonico, con note piccanti e amare di media intensità. Alcuni extravergini certificati Garda DOP Trentino hanno ricevuto i più prestigiosi premi internazionali, a dimostrazione di quanta cura e ricerca è connaturata al fare agricoltura in Trentino.
Cosa ne dite di venire a scoprire la straordinaria qualità del nostro olio? Questo fine settimana (4 e 5 novembre) c’è l’evento Frantoi aperti, una due giorni dedicata alle olive e all’extravergine trentino che si tiene proprio nel territorio alle spalle di Riva del Garda.
Tutte le info le trovate qui:
https://www.gardatrentino.it/it/eventi/frantoi-aperti_11319
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Foto in copertina – ph credits:
Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A. – Marco Simonini
Foto articolo – ph credits:
Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A. – Fabio Staropoli