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Sono un cittadino, non di Atene o della Grecia, ma del mondo…
Noi esseri umani siamo prevalentemente stanziali, perché un sentimento profondo ci lega alle nostre radici, al mondo in cui siamo cresciuti, ai luoghi che ci risuonano familiari. Fin dalla notte dei tempi però l’uomo diventa spesso migrante. Le ragioni, lo sappiamo bene, sono sempre le stesse: vuoi perché la terra che sentiamo nostra non ci offre abbastanza sostentamento, vuoi perché il paese dei nostri antenati non ci dà più lavoro, vuoi anche perché siamo attratti dal racconto di altri luoghi, più o meno lontani, in cui si dice che ci siano più opportunità per chi vuole darsi da fare. La storia delle emigrazioni e un po’ la storia dell’umanità e anche noi trentini ci siamo passati attraverso.
Lontano dalle valli
L’emigrazione trentina è un fenomeno storico. Fare una stima di quanti trentini abbiano intrapreso questa strada non è cosa facile, anche perché una parte di questi espatriati ha poi fatto ritorno. In ogni caso possiamo dire che tra il 1866 e il 1914 i trentini che partirono furono più di 100.000 (secondo alcune stime anche 200.000). Nel periodo tra le due guerre partirono tra le 50 le 70.000 persone. E dal 1945 ad oggi sono partite circa 30-50.000 persone. Diverse le direzioni: c’è chi è andato in altri paesi d’Europa, chi verso le Americhe e chi verso l’Oceania. Oggi esistono moltissime comunità di espatriati che, pur lontani dalla madrepatria, hanno mantenuto forti legami con le proprie radici. A centinaia di chilometri di distanza dalle montagne trentine, si possono ancora trovare persone che parlano i nostri dialetti e mantengono vive le tradizioni locali, il culto religioso, le feste patronali.
Il distretto trentino in Brasile
Un esempio significativo è quello della comunità trentina in Brasile, in particolare nella città di Bento Gonçalves, nello stato di Rio Grande do Sul. Gli immigrati trentini arrivarono a partire dal 1875 e da allora hanno giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo agricolo della regione. I coloni trentini trovarono qui un clima favorevole, soprattutto per la coltivazione della vite, attività che ottenne un ulteriore sviluppo quando la regione fu collegata alla rete nazionale ferroviaria all’inizio del XX secolo. Nel 1967 l’area ebbe un ulteriore impulso con la nascita del Fenavinho (fiera nazionale del vino), che ha dato a Bento Gonçalves notorietà a livello nazionale e internazionale trasformandola nella capitale brasiliana del vino.
Il legame con la madrepatria
Un’importante istituzione che ha lavorato per mantenere i legami con gli espatriati è l’associazione Trentini nel Mondo, fondata nel 1957. Il suo obiettivo primario è quello di supportare le comunità di emigrati trentini e i loro discendenti, favorendo il mantenimento delle tradizioni e delle relazioni con la terra d’origine. Le attività sono molteplici: fornire sostegno logistico e culturale, organizzare eventi, promuovere scambi. Un aspetto particolarmente interessante è la Radio Trentini nel Mondo, una stazione radiofonica che permette agli emigrati di restare aggiornati su ciò che accade in Trentino e di mantenere un contatto diretto con la loro cultura d’origine. Un altro importante strumento a disposizione delle comunità di espatriati è la piattaforma Mondo Trentino Village, un portale digitale che offre ai membri della comunità trentina sparsi per il mondo uno spazio virtuale per scambiarsi informazioni e condividere esperienze.
L’emigrazione trentina racconta una storia di partenze, sacrifici e speranze, ma anche di resilienza e amore per le proprie radici. Ovunque nel mondo, i trentini hanno saputo preservare la loro identità, intrecciando nuove vite senza dimenticare da dove sono venuti. In fondo all’anima siamo e restiamo gente di montagna. Trentini per sempre.
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Foto in copertina:
Mondo trentino – L’emigrazione trentina ieri e oggi
MondoTrentino.net è il sito dell’Unità di missione semplice coesione territoriale e valorizzazione del capitale sociale trentino all’estero della Provincia Autonoma di Trento.