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Quando si va in cucina bisogna pur cucinare con gli ingredienti che si trovano.
Il gröstl o tiroler gröstl è un tipico piatto della cucina povera di montagna ed è presente sia nella cucina trentina che in quella altoatesina e del land austriaco del Tirolo. La parola deriva dal tedesco rösten, che significa abbrustolire. In ladino si traduce con patate rostide e in dialetto trentino con rosticciata. Naturalmente non parliamo delle semplici e deliziose patate al forno, e tanto meno delle patatine fritte, bensì di qualcosa di più tipico e nutriente. Un piatto umile e semplice la cui origine, ben consolidata all’interno della cultura contadina del Trentino e del Tirolo, nasce dall’economia di sussistenza dei nostri antenati.
La patata, cuore dell’alimentazione trentina
Per prima cosa facciamo un passo indietro e torniamo alla straordinaria diffusione della coltivazione della patata, un tubero di eccezionale versatilità. Facile da conservare e semplice da coltivare anche negli ambienti meno ospitali, la patata ha la caratteristica di crescere bene fino a 3000 metri di quota. La “mela di terra” era un cibo più umile del pane e per pastori e gente di montagna è sempre stato un alimento fondamentale, oltre che un eccellente complemento in quell’economia rurale fatta di allevamento, agricoltura di sussistenza, piccole attività artigianali e di trasformazione.
Un piatto di patate e avanzi, semplice e sostanzioso
Erano tempi, quelli in cui hanno vissuto anche i nostri nonni e bisnonni, in cui il cibo non era abbondante come oggi. Se poi teniamo conto dei periodi di guerra, possiamo immaginare che il cibo fosse ancora più scarso. Nelle piccole comunità rurali il pasto principale era la sera, al ritorno dalle faticose giornate di lavoro nei campi o sui monti, e tutto quello che c’era nella dispensa era prezioso. La carne in particolare non era mai abbastanza e bisognava ingegnarsi per avere una nutrizione sufficiente a sopportare il freddo. Le patate rostide – o rosticciata – nascevano quindi da questa esigenza, dato che venivano cucinate assieme al lardo, alle cipolle ed alla polenta (tutto rosolato per bene), avanzate dalla sera prima, e rinforzate da burro, cavolo cappuccio o un uovo. Servite di solito alla sera si mangiavano con formaggio e cicoria, ma potevano essere gustate anche al mattino, assieme al caffè, in vista di una dura giornata di lavoro all’aperto.
Le principali varianti del gröstl
Il gröstl, come tutti i piatti nati come riciclo di avanzi, è anche un piatto creativo. Cioè semplice ma ingegnoso, perché ogni famiglia può preparare la propria variante. Tra le tante versioni di questo piatto, vanno ricordate innanzitutto le più basiche Röstkartoffeln (patate lessate e poi soffritte nel burro, nella cipolla e negli avanzi di carne), le più raffinate Herrengröstl (il “gröstl dei signori” con carne bovina), gli Innsbrucker Gröstl (preparati con la carne di pecora) oppure le varianti più leggere con il wurstel. In questi casi non si tratta più di avanzi, ma di carne appositamente preparata a parte.
La nostra ricetta
La versione che vi proponiamo è molto ricca di sapori e con un gusto tipicamente di montagna. Lo chef del Rifugio Capanna Passo Valles ha creato un gröstl perfetto per le giornate d’inverno, ottimale per una ricarica energetica prima di intraprendere le vostre attività sportive preferite. La trovate sulla nostra piattaforma myTrentina.it. E per la sicura riuscita del piatto, vi consigliamo le nostre patate Le Montagnine. Provare per credere!