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Eccoci arrivati alla terza puntata del nostro mini tour alla scoperta delle fortezze del Trentino, con un post interamente dedicato al castello che domina la città di Rovereto.
Tra le più imponenti fortificazioni alpine tardo-medievali
Il Castello di Rovereto è veramente un’opera straordinaria, non solo per la sua imponenza, ma anche per la sua storia, fatta di contese, battaglie e assedi. Reputato tra i migliori esempi di fortificazione alpina tardo-medievale, concorre ad arricchire la città di Rovereto, gradevolissima cittadina trentina, molto nota soprattutto per il MART. La storia del castello inizia nel XIV secolo ed è legata alla famiglia dei Lizzana e soprattutto a quella dei Castelbarco che avevamo già incontrato nella prima puntata di questa rassegna. Il primo nucleo del castello nasce infatti per rafforzare i primi possedimenti feudali in Vallagarina. Ma è nel corso delle lunghe contese con i veneziani – quindi a partire dai primi decenni del 1400 – che il castello riceve le fattezze attuali, in particolare la forma pentagonale.
Il Museo Storico Italiano della Guerra
Dal 1921 il Castello di Rovereto custodisce al suo interno il Museo Storico Italiano della Guerra. Un museo importantissimo per la storia del nostro Paese che ha trovato nella fortezza di Rovereto una degna sede sia per l’imponenza della struttura, sia per il territorio che rappresenta, il Trentino, fatalmente legato alla Prima Guerra Mondiale. La Grande Guerra, infatti, insieme al tema della guerra nell’Ottocento e nell’età moderna, è il focus principale del Museo. La prestigiosa collezione permetterà al visitatore di rivivere importanti fasi storiche e di capire la vita dei soldati dell’epoca, con una attenta disamina sugli equipaggiamenti, sulle armi e su determinati aspetti della storia militare come la drammatica vita di trincea. Sala dopo sala, il percorso museale vi permetterà di ammirare in dettaglio il Castello di Rovereto, tra torri e passaggi fortificati, come il Torrione Marino dove è possibile ammirare una collezione di armi bianche e da fuoco, dal XVI al XVIII secolo. Insomma il Castello di Rovereto e il Museo della Guerra rappresentano una meta veramente imperdibile.
Maria Dolens: la Campana dei Caduti
Ma qualcuno potrebbe chiedere “perché un museo sulla guerra, ne avevamo proprio bisogno?”. Una vera e importante istituzione come il Museo Storico Italiano della Guerra non è certo autoreferenziale e non è, ovviamente, destinata alla promozione degli scontri armati. Questa struttura è fondamentale per comprendere il nostro passato ed apprezzare meglio il nostro presente di pace che, magari, tendiamo a dare per scontato. In queste contrapposizioni così complesse e delicate, vogliamo citare Maria Dolens, la Campana dei Caduti ospitata per diversi decenni proprio nel Castello di Rovereto, prima di giungere nell’attuale collocazione, il Colle di Miravalle (sempre a Rovereto). Maria Dolens è il frutto dell’impegno di Antonio Rossaro, sacerdote che nel primo dopoguerra propose di realizzare una campana di bronzo, alla memoria dei caduti del conflitto, con il metallo ricavato dalla fusione di cannoni provenienti dalle 19 nazioni belligeranti. La prima versione della campana fu realizzata nel 1925; dopo ulteriori fusioni resesi necessarie a causa di problematiche tecniche, assunse la sua veste definitiva nel 1965. Oggi la Campana, dal Colle di Miravalle, ricorda tutte le sere i caduti della Grande Guerra mandando sulla città di Rovereto un suono di fratellanza e pace.
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A difesa della Vallagarina e della Val d’Adige: Castello di Avio, Castel Pietra e Castel Beseno
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Ph credits:
Fototeca Trentino Sviluppo Spa – Foto di Marco Simonini