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Non conosco la ricetta della felicità ma secondo me c’è tanto zucchero dentro.
Lo zucchero così come lo conosciamo oggi, in Occidente, è diventato un alimento comune nella nostra alimentazione nell’ultimo secolo. È arrivato dall’Oriente ai tempi delle crociate. Era il “sale arabo”, un prodotto raro e pregiato. Infatti, i primi veri produttori di zucchero furono proprio gli arabi che riuscivano a produrlo pressando le canne da zucchero molto mature. Bollivano poi il succo estratto, lo filtravano e ne attendevano la cristallizzazione.
Cristoforo Colombo portò la barbabietola nelle Americhe che, com’è noto, richiese molta manodopera… Lo zucchero divenne un business molto redditizio perché lo zucchero era buono, e come negarlo….! Un business che arricchì soprattutto spagnoli e francesi, un business esageratamente redditizio.
Fino al 1800 lo zucchero rimase un alimento raro, costoso e poco utilizzato. Nel secolo scorso la media di consumo di zucchero pro capite si aggirava intorno ai 5 kg all’anno. Oggi abbiamo toccato i 70 kg! Fino a una decina di anni fa, certo, sapevamo che lo zucchero facesse ingrassare, ma non avevamo basi scientifiche che ci spiegassero perché. Oggi ne sappiamo molto di più.
Se è vero che sarebbe meglio non abbondare...
… nell’uso dello zucchero raffinato, esistono, tuttavia, estratti e surrogati che sarebbero proprio da evitare, quantomeno da limitare. Ci riferiamo in particolar modo agli sciroppi di glucosio e fruttosio che sono stati troppo utilizzati perché costano molto poco e fanno i dolci più soffici ma sono la prima causa di obesità negli Stati Uniti in quanto dolcificano anche le bevande gassate. In questi sciroppi che si ottengono dall’amido di mais, le molecole di glucosio e fruttosio non sono, come nel saccarosio, contenute in uguale proporzione, ma sono alterate con aggiunta di altri enzimi che alla salute non fanno proprio bene. Un’alterazione di queste proporzioni sbilancia ad esempio il nostro senso di sazietà.
Voglia di dolce
Eliminare lo zucchero dalla nostra alimentazione fa male. Perché di glucosio abbiamo bisogno e se non ne introduciamo nel nostro organismo, ce lo andremo comunque a sintetizzare attraverso altri nutrienti che quindi non svolgeranno appieno il loro compito all’interno delle nostre cellule. Anche l’Airc, l’Associazione italiana per la ricerca sui tumori, non lo demonizza. Per soddisfare la nostra voglia di dolce, meglio comunque rivolgersi ad alimenti naturali sempre senza abbondare. Perché? Perché quando introduciamo nel nostro corpo cibi molto dolci, il sapore del dolce arriva direttamente nel nostro intestino e quando il nostro intestino sente il dolce ha comunque bisogno di assorbire glucosio. Sebbene, quindi, questi dolcificanti siano privi di glucosio, spingeranno comunque il nostro organismo a voler soddisfare La sua voglia attraverso l’introduzione di altri cibi che ne contengano, altri carboidrati ad esempio, e quindi comunque a mangiare di più.
La salute è un equilibrio
Certo ci sono poi patologie per le quali lo zucchero fa davvero male… Lo zucchero è composto da due molecole: glucosio e fruttosio. Il fruttosio contrasta il corretto funzionamento dell’insulina che è l’ormone che regola il livello di glucosio nel sangue. Una sovrapproduzione di insulina in seguito ad un elevato consumo di zucchero crea obesità. Il fruttosio a sua volta contrasta la leptina che è l’ormone che ci fa avvertire il senso di sazietà.
Lo zucchero, poi, è nemico del diabete, ma prima che del diabete ne è un acceleratore per chi soffre di sindrome metabolica. E potremmo continuare… Come in tutte le cose vale l’equilibrio, il buon senso e soprattutto la consapevolezza. Poi, quando è possibile, è una questione di scelte.
Buoni come la nostra terra
Saremo di parte, ma noi amiamo il miele. Il miele è un ottimo alleato per recuperare energia dopo una sessione di allenamento o una bella camminata in montagna perché nel momento in cui i nostri muscoli hanno bruciato tutto lo zucchero in circolo, con il miele non andremo incontro a picchi di glicemia e quindi non continueremo ad avere bisogno di assumere glucosio.
Buona norma sarebbe, quindi, quella di abituarci a sapori meno dolci – o dolcemente naturali – , riducendo l’utilizzo dello zucchero, meglio se grezzo, oppure optando per i malti di riso o di orzo, ottimi se accompagnati da qualche grasso: olio d’oliva, noci o pistacchi. Oppure possiamo provare a ricorrere alla frutta secca – è possibile fare ottimi dolci miscelando i nostri impasti con uvetta, albicocche o prugne secche – ma anche alla frutta fresca, come, udite udite… il succo di mela!
Ad esempio… Prova subito la nostra Torta di mandorla al succo di mela senza zucchero e facci sapere!