Categorie
Solo chi sogna può volare
Chi di voi, una volta raggiunta la cima di una montagna, non ha provato quell’inebriante sensazione che tanto assomiglia al volo? Qui in Trentino, patria delle Dolomiti e di tantissime altre splendide montagne, la conosciamo bene quella sensazione. Ci fa sentire vicini al cielo e ci fa sognare l’infinito. Tanto che un trentino come noi, oltre cento anni fa, riuscì a trasformare questo umanissimo sogno in uno straordinario progetto industriale. Si chiamava Gianni Caproni, era nato ad Arco, ed è stato il pioniere dell’epopea aeronautica italiana.
Una storia gloriosa
Sapete perché ve ne parliamo? Perché qui in Trentino, non molto distante dai nostri frutteti, sorge oggi il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni, il più antico museo italiano interamente dedicato al tema dell’aviazione. Ma facciamo un passo indietro. Nato il 3 luglio 1886, Gianni Caproni ottenne nel 1908 la laurea in ingegneria civile e rimase affascinato dai primi voli dei fratelli Wright. Avviò così vicino a Milano, insieme al fratello Federico, un’impresa per la progettazione e la produzione di quegli aeroplani che, nel corso della Prima guerra mondiale, furono tra i più utilizzati sia sul fronte italiano che su quello occidentale. Sin dai suoi primi anni di attività, Gianni Caproni decise di conservare all’interno delle sue officine alcuni fra i suoi aerei più importanti, anziché procedere alla loro dismissione e al riutilizzo dei materiali per altre costruzioni.
Il primo museo aziendale italiano
E così, nel lontano 1927, Gianni Caproni insieme alla moglie Timina Guasti fondò a Taliedo, accanto all’Aeroporto di Milano, il primo museo aziendale italiano, allo scopo di conservare la documentazione della propria attività produttiva. L’attuale struttura di Mattarello viene inaugurata invece nel 1992. Oggi il museo espone una collezione di rilievo mondiale di aeromobili storici, documenti e cimeli. Le raccolte annoverano aerei rarissimi o unici al mondo, in larga parte del periodo pioineristico o legati a imprese della storia aeronautica. Venti aeromobili sono allestiti nello spazio espositivo del museo, mentre altri trentasette vengono esposti al pubblico a rotazione. Nella mostra sono presenti l’Ansaldo A.1 di Natale Palli e lo SVA5 di Gino Allegri, della squadriglia “La Serenissima” che il 9 agosto 1918 partecipò al “volo su Vienna”, clamorosa impresa ispirata e guidata da D’Annunzio. Di un altro indiscusso protagonista della Grande Guerra, Francesco Baracca, il Museo espone fotografie originali e cimeli legati alla sua tragica fine nel 1918.
Un museo alla portata di tutti
Alla collezione aeronautica, il museo affianca un’interessante pinacoteca sul volo, nata grazie al mecenatismo dei fondatori nei confronti dei pittori futuristi. Sono 273 gli oggetti storico-artistici che fanno parte della collezione Caproni e che sono stati trasferiti in comodato gratuito alla Fondazione Museo storico del Trentino alla quale, dal 1° luglio 2019, è stata affidata la gestione del Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni. Nel museo trovano posto inoltre una ricostruzione dell’officina delle eliche degli anni Venti, una rievocazione dello studio di progettazione di Gianni Caproni, due simulatori di volo e uno spazio per laboratori e attività per famiglie.
Come arrivare al museo: uscendo al casello Trento Sud dell’autostrada del Brennero (A22), alla prima rotonda proseguire svoltando a destra sul ponte, in direzione Trento Sud. Alla seconda rotonda, proseguire pochi metri fino alla prima uscita per “Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni”.
Il museo è dotato di ampio parcheggio, per auto, camper e pullman. È aperto dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 18, e la prima domenica del mese l’ingresso è gratuito.
Per informazioni:
http://www.museostorico.it/index.php/Luoghi/I-luoghi-della-Fondazione/Museo-dell-aeronautica-Gianni-Caproni