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La mela d'oro
ovvero il pomo della discordia
Cosa non si farebbe per una mela? Se poi si tratta di una mela d’oro…
Si narra che tanto tempo fa, quando ancora l’Olimpo era abitato da Zeus e da tutta la sua grande famiglia, nel Giardino delle Esperidi cresceva l’albero dalle mele d’oro. Mica si trattava di un melo qualunque, era un regalo di nozze che il dio di tutti gli dèi aveva fatto a sua moglie Era. Ebbene, un giorno di gran fermento, uno di quei meravigliosi frutti d’oro venne rubato.
Da chi? Da Eris, la dea della discordia.
Perché? Perché non venne invitata alle nozze di Peleo con la ninfa Teti, niente poco di meno che i futuri genitori del prode Achille. La povera Eris si sentì così offesa che, per vendetta, si presentò nel bel mezzo del banchetto nuziale per lanciare tra gli invitati la mela d’oro rubata con un messaggio quasi banale: “Alla più bella!”.
Diamine! Chi mai sarebbe potuta essere la più bella se non la sposa? Eh no! Afrodite dea della bellezza, Era la first lady e Atena dea della saggezza e della guerra si lanciarono sul frutto peggio che incontro a un bouquet appena lanciato. E litigarono così tanto che Zeus, non sopportandole più, decise di chiamare l’uomo più bello del mondo, Paride, principe di Troia, per far scegliere a lui chi tra le tre dee fosse la più bella.
Mentre Eris ancora rideva, Paride venne conteso con promesse e lusinghe. Era gli promise in cambio infiniti possedimenti, Atena la vittoria su tutte le guerre e Afrodite? La donna più bella del mondo: Elena. Paride era un romantico, si sarebbe detto allora…, e scelse l’amore o qualcosa del genere incoronando Afrodite.
Ma mica finì lì… C’era un piccolo problema: Elena era una donna sposata, ma non una sposa qualunque, era la regina di Sparta, moglie di Menelao. Paride andò a rapire il suo trofeo, con l’aiuto di Afrodite, che tuttavia, non poté evitare l’ira del re tradito, che costò a Paride 10 anni di guerra e la distruzione di Troia.
Morale: meglio una mela la Trentina oggi che una mela d’oro domani!