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I monti sono maestri muti e fanno discepoli silenziosi.
La Val di Fassa è una delle principali mete turistiche del Trentino, una terra di straordinaria bellezza e di profonda identità culturale. È attraversata per intero dall’alto corso del torrente Avisio ed è circondata da alcuni dei più importanti massicci delle Dolomiti: la Marmolada, il Gruppo del Sella, il Gruppo del Sassolungo e il Gruppo del Catinaccio.
Lingua, storia e tradizione
In Val di Fassa si parla ancora oggi il ladino, una lingua neolatina tipica delle Alpi centro-orientali. Durante il Medioevo la valle fu soggetta all’autorità del Principato vescovile di Bressanone. Fu in questo periodo, attraverso una lunga lotta con l’autorità vescovile, che si affermarono le prerogative di autonomia e di libertà del Comun General de Fascia, fondate sul diretto controllo e sulla proprietà collettiva di parte del territorio, in particolare dei boschi e dei pascoli di alta montagna. Grazie a questa antica istituzione, gli abitanti della valle hanno mantenuto una forte identità, tramandando usanze, leggende e feste popolari che affondano le radici in un passato remoto. Tra le testimonianze della cultura ladina si trovano gli antichi masi, costruzioni tipiche in legno e pietra che raccontano la vita rurale di un tempo, e i costumi tradizionali, ancora indossati nelle celebrazioni e nelle manifestazioni folkloristiche. Un esempio significativo è l’antica Festa di San Giovanni, celebrata con riti che mescolano sacro e profano.
La nascita e lo sviluppo del turismo
Fino al XIX secolo, la Val di Fassa era una terra abbastanza isolata, in cui la principale fonte di sostentamento era l’agricoltura di montagna e l’allevamento. Con la diffusione dell’alpinismo e la costruzione delle prime strade, la valle iniziò ad attrarre viaggiatori stranieri affascinati dalla bellezza delle sue montagne dolomitiche, chiamate anche Monti Pallidi. L’arrivo della ferrovia nella contigua Val di Fiemme nel 1929 e la costruzione delle prime strutture ricettive favorirono la nascita del primo turismo invernale. Negli anni successivi, con lo sviluppo degli impianti sciistici e la creazione del comprensorio Dolomiti Superski, la Val di Fassa è diventata un punto di riferimento per gli amanti degli sport invernali.
Oggi la valle offre una vasta gamma di attività. D’inverno, le piste da sci si snodano tra i panorami spettacolari del Sella Ronda, che collega tutte le valli ladine. Non mancano però le alternative per chi cerca esperienze diverse, come le escursioni con le ciaspole, lo sci di fondo e le discese con lo slittino. D’estate, la Val di Fassa diventa il paradiso degli escursionisti e degli alpinisti. Sentieri panoramici conducono a rifugi storici e cime leggendarie come il Sass Pordoi o il gruppo del Catinaccio. Il trekking lungo la Via Alpina o il Sentiero delle Leggende permette di immergersi nella natura, scoprendo al contempo la mitologia dolomitica. Per chi preferisce un approccio più rilassato, la valle offre centri benessere, parchi avventura e una raffinata gastronomia che valorizza i prodotti locali, come i formaggi d’alpeggio e lo speck.
La ricchezza culturale
Oltre alle bellezze naturali, la Val di Fassa vanta un ricco patrimonio culturale. Il Museo Ladino, situato a San Giovanni di Fassa, è un punto di riferimento per chi desidera approfondire la storia e le tradizioni del popolo ladino. Qui si possono ammirare reperti archeologici, costumi tradizionali e testimonianze della vita contadina di un tempo. Le manifestazioni culturali, come il Carnevale Ladino, animano la valle con spettacoli teatrali in ladino, sfilate di maschere tradizionali e rievocazioni storiche.
La Val di Fassa è un luogo in cui storia, cultura e natura si intrecciano armoniosamente. Grazie alla sua identità ladina, al patrimonio naturalistico straordinario e alla sua offerta turistica variegata, continua a essere una destinazione unica per chi cerca un’esperienza autentica che regala emozioni indimenticabili in ogni stagione dell’anno.